I laboratori Art.ed.o
I laboratori vengono selezionati direttamente dallo studente e tenuti dai docenti Artedo, professionisti delle Arti Terapie. L’idea di scuola diffusa permette allo studente di frequentare oltre ai laboratori del proprio piano di studi, nella propria sede, anche i laboratori programmati in ogni sede Artedo.
Uno studente Artedo durante il proprio percorso crea infinite connessioni con i propri colleghi di corso e con gli altri allievi. I laboratori forniscono veri e propri esempi di conduzione e costituiscono importanti momenti di confronto e crescita personale.
I laboratori possono essere frequentati anche da partecipanti esterni ed è possibile, in caso di docenti, utilizzare la Carta Docente.
Date Laboratori Pratici
LE ATTIVITÁ SI SVOLGERANNO IN PRESENZA, I LABORATORI PRATICI SONO VALIDI AI FINI DELL’ACCUMULO DI CREDITI FORMATIVI PER IL PERCORSO DI SPECIALIZZAZIONE IN ARTI TERAPIE E POSSONO ESSERE PAGATI CON CARTA DOCENTE.
SEDE
Bari
Docente
A. ENEA
DISCIPLINA
Danzamovimento terapia
MODALITÁ
In presenza**
“IL MOVIMENTO AUTENTICO
Nasce nei primi anni ’60, negli Stati Uniti, e vede l’incontro delle teorie della psicologia del profondo e la DMT. Mary Stark Whitehouse fonda insieme a Marian Chace, Franciska Boas e Trudy Shoop. Ricerca che nasce dall’esperienza di danzatrice, insegnante di danza, danzaterapeuta e dalla sua esperienza personale di analisi
junghiana. I ruoli di “mover” e “testimone” verranno giocati e approfonditi in tutte le loro valenze relazionali e alla scoperta del movimento autentico si farà un viaggio attraverso i simboli del Sé. Verranno indicate le indicazioni e gli ambiti di applicabilità del metodo.”
SEDE
Bari
Docente
R. DIVIGGIANO
DISCIPLINA
Teatroterapia
MODALITÁ
In presenza**
” INGRESSO LIBERO
Laboratorio per studenti e insegnanti di scuola secondaria di secondo grado “Ingresso Libero” è un laboratorio pensato per gli studenti e gli insegnati della Scuola secondaria di secondo grado (Licei, Istituti Tecnici e Istituti Professionali).
Il laboratorio a scuola può diventare, per insegnanti e allievi, un’occasione per incontrarsi come compagni di gioco, coinvolgendosi reciprocamente, pronti ad entrare in sintonia, a comunicare, a reagire, a sperimentare e a scoprire. L’ obiettivo di questo specifico laboratorio non è solo quello di offrire un’esperienza teatrale ma aiutare i partecipanti a sentirsi gruppo, ad essere reattivi con gli altri partecipanti e a riflettere sull’ importanza della relazione. Attraverso il linguaggio teatrale i partecipanti potranno sviluppare l’immaginazione e l’intuizione; potranno proiettarsi facilmente all’ interno di situazioni poco familiari. Venendo in contatto con le proprie possibilità artistiche si porrà l’attenzione sulla concentrazione e sulla condivisione delle conoscenze, aumentando consapevolezza e benessere. Il laboratorio di teatro a scuola può essere una vera e propria “fonte di energia” all’ interno del quale la deistituzionalizzazione dei ruoli, l’importanza del non verbale, l’assenza totale di giudizio possono mettere in relazione studenti e insegnanti, gruppi di studenti che faticano ad integrarsi tra loro rompendo pregiudizi e sovrastrutture mentali.
Le attività di teatroterapia possono altresì dare ai partecipanti una distanza da quello che li è attorno e abolisce la distanza da ciò che di solito è lontano andando a delineare l’identità, in un periodo delicato, confuso, disastroso e bellissimo: l’ adolescenza.”
SEDE
Bari
Docente
C. GERMANO
DISCIPLINA
Teatroterapia
MODALITÁ
In presenza**
“STORYTELLING E DRAMMATIZZAZIONE: RIFLESSIONI E APPLICAZIONI IN TT
La forte valenza formativa della narrazione si trova soprattutto nel consentire al soggetto di riflettere sui vissuti cognitivi e affettivi.
Il vertice narrativo può poi venire assunto nelle sue diverse declinazioni, perché si può raccontare non solo con la parola, ma anche con il corpo, attraverso le azioni, il gesto, il movimento, la mimica, così come con le immagini, la musica, i suoni, oppure ancora, attraverso la scrittura. Possono essere tutti strumenti di un’istanza
narrativa sottostante, alla base della quale è possibile riconoscere un bisogno costitutivo dell’essere umano, la narrazione, uno dei nostri fondamentali modi di conoscere, di entrare in relazione, una dimensione costitutiva del nostro pensiero, della nostra esperienza del mondo e di noi stessi, la nostra identità narrativa.
L’uomo costruisce e ricostruisce i propri mondi narrandoli: il narrare riveste perciò fondamentale importanza nella ridefinizione continua della propria identità.
Nel corso della vita non facciamo altro che raccontare noi stessi attraverso storie che rappresentano dei veri e propri atti narrativi in quanto frutto di operazioni attive di organizzazione ed elaborazione dei diversi episodi che riteniamo più importanti per la nostra vita.
Tale operazione nasce non solo dall’esigenza di raccontarci all’esterno, ma dal desiderio di raccontarci a noi stessi, dalla necessità di dare un senso a ciò che ci accade, collegando i diversi eventi che costellano la nostra esistenza lungo una dimensione spaziotemporale. Sono le storie che le persone raccontano e si raccontano della propria vita a determinare il significato che loro stesse attribuiscono alle esperienze vissute.
Narrare rappresenta un’operazione di consapevolezza, in quanto equivale a costruire una propria visione di se stessi e del mondo: io narratore nel momento in cui racconto qualcosa opero una selezione, un’organizzazione del materiale disponibile.
La Teatroterapia si inserisce in questo contesto come mezzo attraverso il quale condurre il dialogo fra contingente e necessario, accompagnandoci nella scoperta di nuovi scenari entro cui situare le nostre esperienze, PEDAGOGIA TEATRALE E TEATROTERAPIA NEI PROCESSI FORMATIVI
Il teatro e l’educazione sono due realtà che possiedono finalità comuni: la pedagogia pone al centro dell’azione educativa la persona con tutte le sue potenzialità da sviluppare, il teatro persegue lo stesso obiettivo attraverso attività che stimolano lo sviluppo della creatività e della comunicazione. La Teatroterapia
nei contesti educativi e formativi vuole portare il soggetto a formarsi attraverso l’esperienza personale e la scoperta di sé, delle proprie possibilità e dei
propri limiti, al fine di esprimersi e comunicare. A tal fine è necessaria una consapevolezza globale del proprio corpo: a livello motorio, dei propri mezzi
regalandoci la possibilità di costruire e decostruire, osservare e rielaborare. All’interno del setting teatroterapeutico si producono storie delle quali utenti e terapeuta costituiscono i co-narratori. Il terapeuta entra nel mondo ipotetico del “come se” dell’utente, e lo facilita nell’assunzione di responsabilità, nel rischiare possibilità diverse, aprire un copione di vita che si ripeteva sempre nello stesso modo, sostenendolo nella riapertura del finale, in un processo definito di narrazione creativa.
Nel corso del laboratorio si sperimenteranno differenti modalità di creazione (storymaking) ed utilizzo delle storie quali strumenti a sostegno dello sviluppo delle potenzialità personali di ogni individuo. Verrà illustrato inoltre l’approccio multimodale BASICPh messo a punto dal drammaterapeuta israeliano Mooli Lahad e la
tecnica 6-PSM (Six Pieces Story Making) per la valutazione delle risorse di coping dell’utente attraverso la narrazione di una fiaba.”
SEDE
Bari
Docente
I.CARACCIOLO
DISCIPLINA
Arteterapia
MODALITÁ
In presenza**
LA TECNICA DEL MANDALA INTUITIVO IN ARTETERAPIA
Nel campo dell’uso delle Arti come via possibile di terapia e conoscenza di Sé, fu Carl Gustav Jung ad applicare per primo la parola Mandala ai disegni circolari tracciati da lui e dai suoi pazienti. Letteralmente, Mandala deriva dal sanscrito e significa centro, circonferenza o anche cerchio magico. Per Jung fu semplice dunque associare la descrizione pittorica associata al mandala al concetto di Sé, inteso come il centro della totalità della personalità. Da un punto di vista storico ed antropologico, ritroviamo il simbolo del mandala già ai primordi della storia umana, come testimoniano graffiti rupestri prestorici ritrovati in Africa, Europa e Nord America, che rappresentano i simboli universali del cerchio e della spirale. Possiamo riassumere dicendo che: il Sé crea uno schema della nostra vita interiore. Il mandala rivela le dinamiche del Sé come creatore di una matrice in cui si manifesta l’identità di chi lo produce. Il cerchio mandalico riflette il Sé in quanto contenitore della tensione della psiche verso la sua realizzazione, percorso che non segue una progressione lineare. La crescita consiste, invece, in un ritornare ogni volta al centro della psiche, il Sé. Nel mandala, dunque, i motivi della storia comune a tutta l’umanità trovano espressione assieme ai simboli dell’esperienza individuale.
SEDE
Bari
Docente
PAMELA PALOMBA
DISCIPLINA
Progettare spazi di cura in Arteterapia
MODALITÁ
In presenza
Le competenze fondamentali che rendono un artiterapeuta capace di attivare e gestire percorsi di cura non riguardano soltanto il mondo interno delle persone ma anche quello esterno, a partire dall’atelier, intendendo per esso l’ambiente nel quale investiamo la nostra energia vitale che prende forma e si manifesta in opere, architetture, design di oggetti e più in generale d’interni i quali, a loro volta, generano atmosfere, possibilità d’incontro e scambio, nuovi punti di vista sulla realtà.
In questo laboratorio i partecipanti impareranno ad analizzare le risorse architettoniche, di arredamento, dei materiali artistici ed anche degli oggetti prodotti, che gli spazi di cura presentano o potrebbero presentare se opportunamente progettate.
Realizzeranno dei prototipi di spazi cura con materiale di recupero e naturale arrivando ad esprimere una personale poetica dello spazio che dialogherà da un lato con i bisogni delle utenze e dall’altro con i limi strutturali dei luoghi.
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
CHIARA GERMANO’
DISCIPLINA
LA RIDUZIONE DEL PREGIUDIZIO ATTRAVERSO L’INTERVENTO DI TT
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
Stereotipi e pregiudizi sono meccanismi cognitivi che veicolano i comportamenti umani nella dimensione sociale. Se lo stereotipo può essere utile a ottimizzare informazioni facilitanti le interazioni fra gruppi sociali, il pregiudizio è sempre associato a una valutazione negativa dei membri di un gruppo, basata unicamente sulla loro appartenenza categoriale, e genera discriminazione. Attraverso la teatroterapia è possibile progettare e proporre interventi tesi alla riduzione del pregiudizio, partendo dall’assunto, dimostrato da studi e ricerche di psicologia sociale, che il contatto relazionale, inteso sia come mera conoscenza dell’Altr* che come cooperazione verso un obiettivo comune, favorisce la vicinanza fra membri di gruppi sociali diversi, sviluppando fiducia ed empatia e limitando conseguentemente gli atteggiamenti discriminatori. Nel corso del laboratorio si sperimenteranno approcci e tecniche favorenti questo tipo di percorso, in particolare attraverso l’utilizzo della narrazione e del role playing, con riferimento a diverse tipologie di target.
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
ILARIA CARACCIOLO
DISCIPLINA
LA TECNICA DEL MANDALA INTUITIVO IN ARTETERAPIA
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
Nel campo dell’uso delle Arti come via possibile di terapia e conoscenza di Sé, fu Carl Gustav Jung ad applicare per primo la parola Mandala ai disegni circolari tracciati da lui e dai suoi pazienti. Letteralmente, Mandala deriva dal sanscrito e significa centro, circonferenza o anche cerchio magico. Per Jung fu semplice dunque associare la descrizione pittorica associata al mandala al concetto di Sé, inteso come il centro della totalità della personalità. Da un punto di vista storico ed antropologico, ritroviamo il simbolo del mandala già ai primordi della storia umana, come testimoniano graffiti rupestri prestorici ritrovati in Africa, Europa e Nord America, che rappresentano i simboli universali del cerchio e della spirale. Possiamo riassumere dicendo che: il Sé crea uno schema della nostra vita interiore. Il mandala rivela le dinamiche del Sé come creatore di una matrice in cui si manifesta l’identità di chi lo produce. Il cerchio mandalico riflette il Sé in quanto contenitore della tensione della psiche verso la sua realizzazione, percorso che non segue una progressione lineare. La crescita consiste, invece, in un ritornare ogni volta al centro della psiche, il Sé. Nel mandala, dunque, i motivi della storia comune a tutta l’umanità trovano espressione assieme ai simboli dell’esperienza individuale.
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
PAMELA PALOMBA
DISCIPLINA
PROGETTARE SPAZI DI CURA IN ARTETERAPIA
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
Le competenze fondamentali che rendono un artiterapeuta capace di attivare e gestire percorsi di cura non riguardano soltanto il mondo interno delle persone ma anche quello esterno, a partire dall’atelier, intendendo per esso l’ambiente nel quale investiamo la nostra energia vitale che prende forma e si manifesta in opere, architetture, design di oggetti e più in generale d’interni i quali, a loro volta, generano atmosfere, possibilità d’incontro e scambio, nuovi punti di vista sulla realtà. In questo laboratorio i partecipanti impareranno ad analizzare le risorse architettoniche, di arredamento, dei materiali artistici ed anche degli oggetti prodotti, che gli spazi di cura presentano o potrebbero presentare se opportunamente progettate. Realizzeranno dei prototipi di spazi cura con materiale di recupero e naturale arrivando ad esprimere una personale poetica dello spazio che dialogherà da un lato con i bisogni delle utenze e dall’altro con i limi strutturali dei luoghi.
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
TEA BALDINI ANASTASIO
DISCIPLINA
SING A SONG – MUSICOTERAPIA VOCALE
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
L’uso consapevole della Canzone nella relazione d’aiuto
Il laboratorio si pone come obiettivo quello di far conoscere al discente il valore della cover nella relazione d’aiuto. Spesso la canzone viene utilizzata come forma di intrattenimento ma dalla mia esperienza, può essere un valido supporto per elaborare blocchi emotivi legati ad una determinata canzone. Inoltre durante il laboratorio, il discente, potrà acquisire tecniche semplici per facilitare l’apprendimento di canzoni scelte dagli utenti, con l’intento di lavorare sul linguaggio, sul ritmo e sulla memoria. Questa tecnica è particolarmente adatta agli utenti dei centri diurni, gruppi di persone con disagio o semplicemente a persone con necessità di aggregazione sociale, ma si può adattare anche a disabili, anziani con demenza o diverse utenze. Per rendere fruibile il laboratorio anche ai non musicisti sarà possibile partecipare con uno strumento musicale personale come la chitarra o tastiera, se presente, oppure si potranno utilizzare programmi per la lettura dei midi o le basi direttamente su youtube oppure su cd. Con degli accorgimenti è possibile fare un ottimo lavoro anche utilizzando mezzi semplici alla portata di tutti. Ad ogni partecipante sarà richiesto di portare una canzone a cui è legato particolarmente. Durante il laboratorio i discenti avranno modo di acquisire le tecniche e metterle in pratica attraverso momenti di conduzione, il gruppo classe si alternerà tra facilitato, facilitatore e osservatore, il tutto per concludere con la registrazione, laddove possibile di uno o più brani. Quest’ultima fase darà possibilità agli operatori di prepararsi al lavoro da offrire alle strutture per dare il giusto ruolo alla canzone che da tappeto di intrattenimento diventa protagonista ed elemento distintivo di ogni persona che trova forza nella facilità di apprendimento e nel sostegno del gruppo.
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
SIDOTI / FERRARA
DISCIPLINA
ELABORAZIONE CREATIVA IN MUSICOTERAPIA E IN TEATROTERAPIA
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
Quando due professionisti di discipline artiterapiche differenti riescono a cooperare e a trovare il giusto spazio da dedicare l’uno alla disciplina dell’altro, si riesce ad ottenere un laboratorio multidisciplinare facendo sì che interventi che sembrano essere lontani tra di loro, in realtà camminino in parallelo. Il laboratorio ha l’obiettivo di educare all’integrazione tra la Musicoterapia e la Teatroterapia, discipline che riescono a lavorare con l’utente, non solo su un vertice individuale ma anche gruppale. Di fondamentale importanza, quando si crea un laboratorio multidisciplinare, è non solo quello di prestabilire tra i professionisti la trama che guiderà l’intero laboratorio, ma anche di sapersi coordinare e aiutare tra di loro rispettando i propri strumenti.
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
ALBERTO CACOPARDI
DISCIPLINA
IL FATTORE TEMPO IN DANZAMOVIMENTOTERAPIA E IN TEATROTERAPIA
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
Nel laboratorio si affronta il fattore tempo, vengono proposte esperienze che aprono la riflessione su diversi aspetti di questo concetto che assieme allo Spazio determina la dinamica del movimento corporeo, sia interno (movimento emotivo, immaginativo, sottile corporeo) ed esterno (del corpo nello spazio). Verrà posta particolare attenzione al Tempo Organico Corporeo, garante dell’evoluzione di un movimento (interno e esterno) in armonia col ciclo vitale del movimento stesso (nascita, climax, conclusione). Il concetto di tempo organico si estende poi alla fase di carica e scarica energetica (fase recettiva di ascolto/fase espressiva) fino ad arrivare a sperimentare il tempo organico della relazione sempre articolata nella fase di ascolto ed espressione. Diversamente la ripetizione del movimento è un’altra modalità dinamica che induce una trasformazione del livello vitale dell’individuo. Preparazione: lavoro sull’ascolto proprio-percettivo basato sull’armonizzazione dell’attività respiratoria. Il tempo della relazione interna corporea: sperimentazione della dinamica azione – reazione esistente fra le tre principali sfere dell’organismo (bacino cuore testa). Tempo della relazione esterna: sperimentazione della dinamica azione- reazione fra l’individuo e lo spazio, fra un individuo e l’altro. La parabola del tempo in relazione al singolo movimento, all’improvvisazione, ad uno spettacolo o coreografia. Relazione fra movimento e musica, sperimentazione del movimento sincronizzato o in contrapposizione col tempo e melodia della musica.
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
SABINA ANDRIANO
DISCIPLINA
ARTETERAPIA ATTIVA E RECETTIVA PER IL BENESSERE PSICOFISICO DELL’ADULTO
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
Il laboratorio, ispirato al lavoro “I colori della Luce” della dott.ssa Conny Leporatti, si prefigge di approfondire due grandi aspetti dell’Arteterapia; l’Arteterapia Attiva, il cui scopo non è la rappresentazione descrittiva bensì la ricerca di emozioni tramite l’essenzialità dell’oggetto affigurato; e l’Arteterapia Recettiva, in cui le immagini non si creano, si osservano, diventano nutrimento e specchi nei quali riflettere le proprie esperienze e ri-scoprire i propri vissuti emotivi.
SEDE
Bari – Luogo: da definire
Docente
HARSHIL FILIPPO CHIOSTRI
DISCIPLINA
BASIC DRUM CIRCLE FACILITATOR TRAINING – ATTIVITA’ EXTRACURRICULARE
MODALITÁ
In presenza
Basic Drum Circle Facilitator Training- Attività Extracurriculare https://www.facebook.com/events/442398318044828 Questa formazione – unica ad essere certificata in Italia – ti permette di acquisire tutte le competenze necessarie a facilitare eventi ritmici di successo dedicati a tutta la famiglia, utilizzando il metodo di Arthur Hull/Village Music Circles. Rivolto a principianti, musicisti, musicoterapeuti, insegnanti, operatori olistici e a tutti coloro che si occupano di benessere di gruppo, ti fornisce tecniche, strumenti e concetti per imparare fin da subito ad accompagnare tramite tamburi e percussioni un insieme di persone a sperimentare in modo giocoso ed estremamente efficace l’unità di gruppo, il dialogo creativo ed una profonda armonizzazione mentre imparano ad esprimere la propria presenza e musicalità a beneficio di tutti i partecipanti. Alla formazione in presenza segue tutoraggio (minimo 5 ore online con partecipazione a webinar mensili) ed ingresso in comunità internazionale di facilitatori.
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
TEA BALDINI ANASTASIO
DISCIPLINA
CANTO CON TE E CANTO PER TE
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
Applicazione attiva e recettiva del metodo Tra.Vi.Vo (Trattamento Vibrazionale Vocale)
In questo laboratorio del metodo Tra.Vi.Vo ci si pone come obiettivo principale quello di fornire al discente le conoscenze basilari per l’applicazione nella relazione d’aiuto. Il laboratorio intende porre l’attenzione sulla capacità del facilitatore di utilizzare al meglio lo strumento voce con l’altro e per l’altro. Durante le due giornate si avrà la possibilità di sperimentare il proprio suono in funzione dell’altro, percepire l’altro e rendere visibile attraverso la melodia improvvisata, tale relazione. Inoltre si affronterà la tecnica del massaggio vocale, il suono prodotto in modo corretto produce armonici e vibrazioni benefiche che possono essere indirizzate sul corpo della persona con diverse tecniche a seconda dell’esigenza. In questa forma attiva sarà la persona ad avere il piacere di sperimentare la tecnica in autotrattamento e a sperimentare il suono in movimento, attraverso lo scambio del suono si beneficerà della vibrazione prodotta dalla voce e dagli strumenti terapeutici. Nella fase recettiva il facilitato avrà la possibilità di percepire in prima persona i benefici del massaggio vocale, tutti i partecipanti faranno esperienza in entrambi i ruoli. Durante le due giornate si avrà la possibilità di sperimentare come il proprio suono possa avere un ruolo determinante per il raggiungimento del benessere della persona. L’operatore a questo punto del percorso, oltre ad aver maturato una competenza tecnica tale da permettere l’utilizzo della voce nelle varie attività, potrà dedicarsi alla sperimentazione del metodo e delle tecniche di canto mirate al raggiungimento del benessere della persona. l laboratorio cura gli aspetti fondamentali del metodo e della sua applicazione in modo completo, dalla cura del setting, agli aspetti tecnici fondamentali. Inoltre il discente avrà modo di sperimentare la trasmissione delle nozioni apprese, in attività di conduzione.
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
ANNAMARIA BARTOCCIOLI
DISCIPLINA
A GIOCARE LE STORIE
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
Danzamovimentoterapia e narratività nei contesti educativi per favorire relazioni efficaci e avviare processi di metariflessione autobiografica. Il percorso didattico formativo del laboratorio si centra sull’apprendere come “abitare” le storie attraverso la DMT e giochi di ascolto corporeo sulla musica, opportunamente scelta per innescare processi emotivi e avviare, grazie alla matrice narrativa che fa da cornice/sfondo al setting, un viaggio di scoperta e riscoperta del sé e dell’altro da sé, al fine di cogliere ispirazione e riscrivere la propria storia. L’idea formativa proposta è contestualizzabile in progetti di prevenzione primaria con finalità educative per la fascia di età compresa tra i 5-11 anni. Si basa sull’utilizzo dell’albo illustrato per promuovere la crescita personale e favorire dinamiche relazionali positive. Prevede l’offerta di percorsi replicabili come suggerimenti per creare nuovi itinerari di promozione alla lettura attraverso la pratica arti terapica.
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
VINCENZO MIRANDA
DISCIPLINA
MUSICOTERAPIA UMANISTICA E DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
Il laboratorio affronta il tema della Musicoterapia Umanistica applicata agli interventi nei riguardi di utenti/ pazienti/clienti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento. In particolare, l’obiettivo è di formare professionalmente gli allievi all’ utilizzo della Musicoterapia, dei suoi aspetti teorici metodologici e applicativi, al fine di programmare e gestire praticamente interventi musicoterapici a favore di tale utenza, al fine di colmare il naturale divario che spesso si genera tra formazione teorica e realtà lavorativa e fornire strumenti, il più possibile, concreti e aderenti al mondo professionale reale. Durante il laboratorio verranno illustrati i prodromi teorici e diagnostici dei DSA e la conseguente pianificazione/programmazione di interventi mirati e finalizzati al potenziamento sia degli aspetti emotivi, sia di quelli legati alla conoscenza del funzionamento della mente dell’utente, potenziando strategie operative adottate nello svolgimento dei diversi compiti cognitivi. Per gli allievi sarà possibile sperimentare attivamente e praticamente la progettazione e realizzazione di interventi esperienziali, attraverso il principio fondante dell’ascolto empatico, secondo cui ogni persona è visibile e tangibile attraverso il suo essere una unità inscindibile di corpo e mente. Verranno agite e sperimentate esperienze di improvvisazione musicale e dialogo sonoro in gruppo e in coppia, attraverso le posizioni di facilitato e facilitatore
SEDE
Bari – Via Abate Gimma, 174
Docente
ALBERTO CACOPARDI
DISCIPLINA
LA RAPPRESENTAZIONE ESTERNA DELL’IMMAGINE INTERNA IN DMT E IN TT
MODALITÁ
In presenza – Dalle 09:00 alle 18:00
Nel laboratorio vengono proposte esperienze incentrate sulla stimolazione dell’immaginario personale e collettivo, parallelamente si sperimenta l’espressione dello stesso nello spazio attraverso il movimento libero e astratto (danzato) e attraverso la rappresentazione tramite il personaggio teatrale socialmente riconosciuto. Il lavoro mira ad offrire esperienze e tecniche che favoriscono il contatto profondo con sé stessi integrando le sfere che compongono l’identità della persona: immaginativa, emotiva, corporea. Viene sottolineata e sperimentata la stimolazione reciproca fra il movimento interno immaginativo-emotivo – sottile corporeo e il movimento esterno del corpo nello spazio.
Viene affrontato il tema sottolineando le differenze e analogie di principi esperienze ed applicabilità delle due diverse discipline (T.T. e D.M.T.) e nell’integrazione delle stesse (valore aggiunto e rischi).
•Contatto col Sè corporeo: lavoro sull’ascolto proprio-percettivo sottile delle sensazioni collegate alle tensioni muscolari che caratterizzano la postura nucleare dell’individuo.
•Esplorazione ed espressione corporea dell’immaginario: percorso immaginativo-corporeo mimodinamico.
Si lavorerà a partire dai cinque elementi (acqua, terra, fuoco, metallo, aria) e sulla loro trasformazione. Attraverso un percorso immaginativo-corporeo che coinvolge il movimento astratto (danzato), gli elementi prenderanno forma nello spazio. Studio e sperimentazione di tecniche di improvvisazione, e trasposizione spaziale di elementi immaginari